Facebook: maggiore trasparenza dopo lo scandalo di Cambridge Analytica

Quanto ci vorrà a dimenticare lo scandalo di Cambridge Analytica? Come verrà ricordato in futuro e a cosa sarà servito? Domande a cui oggi è impossibile rispondere ma che possono stimolare la curiosità degli utenti più interessati e spingerli a non sottovalutare mai l’importanza dei dati in un’economia mondiale che non è in grado di crescere senza prescinderne. O almeno così sembra.

L’hashtag #deletefacebook ha sicuramente minato la fidelizzazione di qualche iscritto, non è un caso che la domanda “come cancellarsi da facebook?” appaia tra le più cercate di recente sui motori di ricerca.

A risentirne l’intero impero Zuckerberghiano, così come le azioni legate al social di punta, se infatti, negli anni Facebook ha subìto numerosi cali di fiducia dovuti al trattamento della privacy questa volta l’entità del danno sembra essere maggiore, anche a causa del fatto che sono coinvolte numerose terze parti, cioè tutte quelle applicazioni in grado di estrapolare i dati da Facebook attraverso giochi di vario tipo.

Facebook quali sono i nuovi accorgimenti?

Inevitabilmente Facebook ha dovuto cominciare ad attuare alcuni accorgimenti circa trasparenza e privacy per salvare faccia e salvadanaio. Già a partire da ottobre 2017 è stato reso noto un nuovo protocollo che voleva autore di annunci elettorali solo colui il quale era stato precedentemente autorizzato a farli, mentre oggi la prassi è stata estesa anche a chi è intenzionato a pubblicare i cosiddetti “issue ads”, ovvero annunci che possono risultare critici o sospetti. Ulteriore novità sta nel fatto che questi annunci saranno contrassegnati dall’etichetta “Political Ads” e sarà presto possibile sapere da chi sono stati pagati. Mentre da giugno verrà realizzato un archivio di annunci politici aperto agli utenti e contenente specifiche quali costo e target impostato.

Ma qualcosa si sta già muovendo. Stando a quanto reso noto, in un post ufficiale, da Mike Schroepfer, Chief Technology Officer di Facebook a partire dal 9 aprile 2018 gli utenti le cui informazioni sono state condivise da Cambridge Analytica saranno avvisati da Facebook stesso. In Italia si tratterebbe di circa 214.134 (su un totale di 31 milioni), in Svizzera di 39198. A livello mondiale, è bastato installare l’app di Cambridge Analytica  su 270mila account per riuscire ad accedere ai dati di 87 milioni di persone.

Più trasparenza per le pagine

Da questo momento:

  • Tutte le persone che amministrano pagine seguite da un pubblico numeroso dovranno essere account verificati.
  • Sarà visibile uno storico legato all’evoluzione della pagina nel tempo, a partire dal nome.

Falle della nuova operazione trasparenza

Come ho detto sopra: fatta la legge trovato l’inganno. Sono ovviamente attività precauzionali che però non pongono un limite serio ad attività malevole. Un’entità terza con un grande potenzialità di spesa ci mette poco a trovare una pezza d’appoggio o un prestanome. Ed il gioco è fatto.

Era questo un passaggio obbligato per Facebook e speriamo che la strada verso la trasparenza e la gestione della privacy degli utenti sia sempre più illuminata.

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