I consumatori boicottano i brand che abusano dei loro dati e in effetti più volte ci siamo occupati del potere dei consumatori. Proprio i consumatori, con i loro acquisti, possono decidere il destino dell’ambiente, delle filiere produttive, del rispetto dei diritti umani. Adesso i consumatori di tutto il mondo possono intervenire anche sulla gestione dei dati, boicottando i brand che abusano delle loro informazioni personali.
È quanto emerge dalla ricerca “Future of Marketing” di Adobe fatta nel Regno Unito: il 71% dei consumatori boicotta i marchi che abusano dei dati e si rendono fastidiosi nel presentare, su più canali, i propri prodotti.
Un campanello d’allarme per gli inserzionisti di tutto il mondo che ogni giorno si trovano a implementare strategie di web marketing al fine di aumentare le vendite, posizionare un prodotto e acquisire nuovi clienti.
La ricerca ha rilevato che sette britannici su dieci farebbero ricadere le proprie scelte di acquisto sui brand più affidabili. Il 54% degli utenti ha interrotto i legami con un’azienda nell’ultimo anno a seguito di una violazione della fiducia. Uno degli strumenti di web marketing che più di altri crea attrito tra aziende e utenti è l’e-mail marketing. Infatti, il 39% degli intervistati si è detto infastidito dalle e-mail di marketing ricevute anche senza la propria autorizzazione.
È proprio il controllo sulla gestione dei propri dati personali che può fare la differenza in termini di performance. Il Report di Adobe rileva che una gestione affidabile dei dati i brand possono aumentare le vendite del 71%, l’advocacy del 61% e la fidelizzazione del 41%.
L’attenzione ai propri dati personali
Sarà l’entrata in vigore della nuova legge sulla privacy europea (GDRP), saranno gli scandali di Cambridge Analytica, oggi l’utente è molto più attento a fornire i propri dati personali e si fida di più delle aziende che garantiscono una gestione degli stessi discreta e sicura. Quali sono le tre ragioni che maggiormente possono allontanare i nostri clienti o potenziali tali?
Il Report parla chiaro:
- Il 49% dei consumatori volta le spalle ai marchi “inquietanti” perché tracciano la loro attività online senza il loro esplicito consenso
- Il 39% prova fastidio per le aziende che inviano comunicazioni eccessivamente persistenti e manifestano politiche sulla privacy opache
- Il 39% ha accusato i marchi di non aver dato seguito alle richieste di rinunciare alla ricezione di comunicazioni marketing e di rimuovere i propri dati personali dai database.
Fare i furbi con i dati dei consumatori non paga
Alvaro Del Pozo, vicepresidente del marketing internazionale di Adobe, ha dichiarato: “Se i clienti perdono fiducia nel brand da cui stanno acquistando è molto probabile che se ne vadano e portino con sé i loro soldi. Per guadagnare e mantenere la fiducia, le aziende hanno la responsabilità di costruire relazioni più dirette e personali con loro, utilizzando i dati dei clienti in modo trasparente e responsabile“.
Eppure, il 93% dei marketers ritiene di essere bravo e competente nel creare esperienze digitali significative, contrariamente al 39% del pubblico britannico che non si fida dei professionisti del marketing.
Una contraddizione tanto evidente quanto preoccupante tra la percezione di chi il marketing lo fa e di chi, invece, lo “subisce”. In questo preciso ambito emerge anche una maggiore sensibilità da parte delle nuove generazioni. Il 74% della generazione Z e il 67% dei millennial hanno riferito di aver abbandonato un brand negli ultimi 12 mesi. Un tasso di gran lunga superiore a quello del 54% per la popolazione nel suo insieme.
I consigli per catturare la fiducia degli utenti
Per evitare questa perdita consistente di utenti (clienti o potenziali tali) o per recuperare la fiducia di chi ci ha abbandonato occorre pianificare una buona strategia di gestione dei dati. Qualche esempio:
- Chiediamo sempre il consenso ad utilizzare i dati degli utenti.
- Siamo sempre trasparenti scrivendo informative chiare sull’uso che facciamo dei dati degli utenti.
- Non esageriamo con le comunicazioni commerciali, alla lunga potremmo stancare e perdere i nostri utenti.
Se ti occorre una consulenza su come gestire i dati dei tuoi utenti e come progettare una strategia di fidelizzazione contattaci.